Alla fine della seconda guerra mondiale, il Capitano Walker era stato dato per defunto.
Mrs. Walker – come darle torto – ci aveva creduto e, nell’ingenuo ma sincero tentativo di dare un padre al suo piccolo Tommy, si era rifatta una vita con Frank Hobbs, uomo abbietto e con il gomito sempre pronto a sollevarsi. Aveva ucciso lui il Capitano Walker, quando lo aveva visto tornare a casa esangue e sfigurato dopo un viaggio durato anni. Una tragedia familiare in piena regola, aggravata dal fatto che Tommy aveva assistito al delitto.
Da quel momento in poi, a casa Walker, nulla era più stato come prima.
Questo è l’inizio di Tommy, il film di Ken Russell ispirato alla rock opera scritta dagli Who nel 1969.
Da molti viene considerata un’opera rivoluzionaria, sicuramente la prima nel suo genere, un romanzo di formazione a tinte lisergiche in cui un bambino privato di un’infanzia serena resiste come può a un susseguirsi di eventi incontrollato e folle.
Agli occhi di Frank Hobbs e Mrs. Walker, Tommy non è che lo scomodo testimone di un omicidio che deve rimanere assolutamente segreto.
Tu non hai visto, tu non hai sentito, non dirai mai nulla a nessuno in vita tua: glielo urlano in faccia più e più volte, scatenando un trauma psicologico che lo condanna a rimanere cieco e sordomuto. Privato di ogni stimolo esterno, Tommy diventa una creatura alienata, vittima delle circostanze, senza speranza o colpa se non quella di essere nato sotto la stella sbagliata.
Guardami, sentimi, toccami, guariscimi! Risuona nel silenzio la muta sua invocazione e lui non affonda solo perché non saprebbe come farlo.
Tommy non sa mai che giorno sia, neanche quando arriva Natale, e subisce pazientemente l’andirivieni di assurdi personaggi a cui Mrs. Walker e Hobbs lo affidano per continuare a vivere i loro impuniti anni ruggenti. Un folle predicatore devoto al culto di Marylin Monroe, un cugino dedito alla sevizia degli indifesi, la prostituta lisergica Acid Queen e zio Ernie il pervertito contribuiscono a fortificare irrimediabilmente il muro di protezione dietro a cui Tommy è stato costretto a rintanarsi.
Senza suoni, luci e parole, il ragazzo cresce come un’impenetrabile monolite, che in comune con gli altri adolescenti ha un’unica caratteristica: la passione per il flipper. Passa ore a giocarci come tutti ma, a differenza degli altri, non può essere distratto, non sente pulsanti e campanelli, non vede luci e flash, sa sempre come rispondere e non fa mai tilt. Il suo handicap, fino a quel momento un’incurabile condanna, diventa la chiave per un successo mondiale che culmina con la vittoria contro The pinball wizard, il campione in carica.
E da lì Tommy non affonda più: diventa famoso, ricco, mantiene la sua famiglia e può persino permettersi le cure di uno specialista che riesce a guarirlo.
Guardami, sentimi, toccami, guariscimi: la sua richiesta d’aiuto è stata finalmente accolta.
Tommy può sentire, Tommy può vedere, Tommy è libero e la sua libertà ha il sapore della realtà.
La scoperta del mondo esterno, però, ha un impatto imprevedibile: il ragazzo si convince di essere diventato un nuovo Messia e inizia a predicare la sua personale dottrina, cercando di guarire chi soffre attraverso il flipper. È il suo modo di onorare la libertà tanto agognata, che diventa un’arma a doppio taglio quando Frank Hobbs e Mrs. Walker decidono di sfruttarlo per diventare ancora più ricchi. Trasformano Tommy nel leader di una setta a scopo di lucro e lo rendono nuovamente prigioniero, questa volta di un inarrestabile business basato sul trauma che loro stessi avevano scatenato.
Salvare i propri simili a un ritmo frenetico e soprattutto senza nessun fondamento scientifico: è una missione destinata al fallimento che porta Tommy ad affondare di nuovo, ancora una volta con l’unica colpa di essere nato sotto la stella sbagliata.
In assenza di miglioramenti visibili o guarigioni, alla lunga i numerosi adepti del culto di Tommy si ribellano con una furia incontrollabile, incendiano il santuario e uccidono Frank Hobbs e Mrs. Walker. Nascondendosi tra la folla, Tommy trova una via di fuga e corre a perdifiato in cerca di salvezza:
non vuole più affondare, vuole salire sempre più in alto, sfidare la linea dell’orizzonte, allontanarsi per sempre da tutto e tutti.
E ci riesce: giunto a fatica sulla vetta di una montagna, rimasto finalmente solo per la prima volta nella sua vita, Tommy trova se stesso di fronte alla maestosità del sole che sorge.
Guardami, sentimi, toccami, guariscimi! Invoca il sole, urla a pieni polmoni il mantra che da sempre lo perseguita e si abbandona in estasi alla natura incontaminata. Quella che per tanti anni la cieca avidità degli esseri umani gli ha impedito di conoscere.