Christian Louboutin, il celebre designer di scarpe, dopo aver fatto innamorare milioni di donne conquista il titolo di artista con una meravigliosa mostra a Parigi.
Ora che il Palais de la Porte Dorée di Parigi ospita fino al 26 luglio le sue creazioni, possiamo definitivamente inserire Christian Louboutin tra gli Inaffondabili del XXI secolo. Non a caso hanno contribuito all’allestimento della Exhibition(iste), inaugurata a febbraio, il regista David Lynch, l’artista Iman Qureshi e la coreografa Blanca Li.
Leggenda narra che fu proprio varcando la soglia di questo museo, che un tempo di chiamava Musée des Art Africains et Océaniens, che il giovane Christian lesse un cartello: “Vietate le scarpe con i tacchi a spillo” e decise, in quel momento, di disegnare solo décolleté dalle altezze vertiginose e tacchi sottili.
La suola rossa pare invece risalga alla visione di una sua assistente che un giorno, in atelier, si stava mettendo dello smalto sulle unghie.
Attorno alla sua celebre suola si è consumata una delle cause più lunghe della storia della moda, che ha visto scendere in campo la Corte di Giustizia Europea per mettere fine alla questione con una sentenza che ha stabilito che l’esclusiva è sua, e basta con i fake!
Di Louboutin ce n’è uno. E noi siamo d’accordo.
Alzi la mano chi non ne ha mai desiderato un paio di Louboutin.
Da indossare o anche da guardare ai piedi di una donna, chi non resta incantato dall’architettura meravigliosa di un paio di Pigalle e chi, anche solo provandone un paio di un’amica non si è sentita per quei pochi istanti sul tetto del mondo.
Altro che Cenerentola, quando sali su un paio di Louboutin -ok, arranchi e bestemmi un po’, ma ne vale pena- a tutto pensi, tranne che al Principe Azzurro.
Ti senti una dea e, come ha dichiarato Jill Abramson, la prima donna a dirigere per quattro anni il New York Times “non temi più nulla”.
E infatti le calzano non solo star del cinema e Jennifer Lopez che ha dedicato una canzone alla sua collezione, Louboutins, ma anche Christine Lagarde, direttore operativo del fondo monetario internazionale, Oprah Winfrey e l’inossidabile Brigitte Macron. E in qualsiasi opera di fiction, da Sex and the City allo sciccosissimo Suits di Netflix, le sue scarpe stanno per potere&successo, prima che seduzione.
Spiacenti, non solo un gadget acchiappa-uomini, sono una dichiarazione di libertà, sicurezza, autostima.
“Non temi più nulla”. Questo è forse il motivo del bisogno che le donne hanno delle scarpe. Perché non sono solo un accessorio, sono un oggetto transizionale, per dirla con lo psicoanalista Donald Woods Winnicot (per intenderci: quello che ci ha spiegato il valore dell’orsacchiotto per ogni bambino). Sono loro che ci traghettano nella realtà esterna ed è a loro che affidiamo la nostra indipendenza, e quindi un po’ anche le nostre paure.
E Christian Louboutin di donne la sa lunga.
Ha esordito giovanissimo vestendo e calzando attrici del celebre Folies Bergères e recentemente ha infatti dichiarato: “Le scarpe trasformano il tuo linguaggio corporeo e il modo in cui ti atteggi. Ti alzano fisicamente ed emotivamente”.
Ora, è vero che hanno dei prezzi proibitivi, ed è vero che fanno un male porco e che non sono certo adatte a ogni occasione (perché mai?) però se un giorno dovessimo decidere di fare una follia questa potrebbe avere più senso di tante altre.
Perché “è meglio assuefarsi alle scarpe che a cose peggiori”.
Merci M. Christian